martedì 29 aprile 2014

STATI UNITI: ALMENO IL 4,1% DEI CONDANNATI A MORTE È PROBABILMENTE INNOCENTE


In molti Paesi la condanna a morte è stata definitivamente abolita, ma non negli Stati Uniti.
Secondo un recente studio pubblicato dalla National Academy of Sciences, almeno il 4,1 % dei condannati a morte negli Usa è probabilmente innocente. Sempre secondo l’Accademia, la situazione è ancora più preoccupante perché molti di questi incolpevoli non saranno mai rilasciati perché la loro pena è stata commutata.
 
Questo studio si basa su 7.482 condannati a morte tra gennaio 1974 e dicembre 2004, di cui il 12,6% è stato ucciso, l’1,6 % era innocente, il 4% è morto in carcere, il 46,1% è ancora in attesa della condanna e il 35,8% ha avuto la commutazione della pena in ergastolo o in una condanna meno severa.

La ricerca, senza fornire cifre troppo precise, sostiene che, con un margine di errore di oltre il 4% al momento del processo, molti dei 1.320 giustiziati dal 1977 erano innocenti.
 
La National Academy of Sciences rileva che le giurie sono comunque restie a pronunciare una condanna a morte e che, in caso di dubbi persistenti sulla colpevolezza degli imputati, preferiscono optare per l'ergastolo piuttosto che per la punizione finale. Il risultato è che la stragrande maggioranza dei condannati a morte innocenti negli Stati Uniti non viene né sottoposta a una condanna definitiva né rilasciata e si trova a vivere in carcere in un eterno stallo tra la vita e la morte.

(Foto fonte: Reuters)
 
 

giovedì 24 aprile 2014

INGHILTERRA, A 100 ANNI DI ETA' FA ANCORA LA CAMERIERA

E' inglese la cameriera più anziana del mondo. Si chiama Dolly Saville e, nonostante abbia compiuto un secolo di vita, continua a lavorare al The Red Lion Hotel di Wendover. 

Dolly serve al bancone del bar dell'Hotel da ben 74 anni e non ha alcuna intenzione di andare in pensione. La donna ha iniziato a prestare servizio nel 1940. Ancora oggi l'instancabile centenaria lavora tre giorni a settimana senza sedersi un attimo, correndo da un tavolo all'altro, servendo i clienti e lavando bicchieri.

I boccali di birra che ha servito negli anni ammontano a oltre 2 milioni. 

Dolly è diventata cameriera all'età di 26 anni, quando la Gran Bretagna stava per partecipare alla Seconda Guerra Mondiale. Allora, il primo ministro era Winston Churchill. 

Tra i clienti più famosi, la donna vanta Elizabeth Taylor.

Dolly ha dichiarato che adora lavorare e non vuole smettere. Anzi, se le chiedessero di fare un turno in più del dovuto accetterebbe subito.

La storia di questa donna è la dimostrazione che l'età, spesso, è solo una questione anagrafica. 


mercoledì 23 aprile 2014

IL MATRIMONIO IN ALBANIA: QUANDO LA SPOSA BALLA, SI LANCIANO DEI SOLDI

Il matrimonio in Albania dura diversi giorni ed è caratterizzato da due feste. Il rito civile avviene circa un mese o anche una settimana prima delle giornate di festeggiamento. Nel caso in cui i novelli sposi siano cristiani ortodossi, le nozze saranno celebrate in chiesa.
Il giorno dello sposalizio avviene sempre di domenica e la festa inizia ufficialmente il giovedì. In questa giornata, infatti, lo sposo, accompagnato da alcuni parenti, va a casa della sposa per prendere il corredo. Qui viene preparato un aperitivo con dei cibi dolci per augurare una dolce vita matrimoniale alla coppia. A questo punto, la sposa viene raggiunta in casa dalle sue amiche per festeggiare assieme. Non si tratta però di un addio al nubilato, perché in Albania non esiste questa usanza.
Il venerdì la donna indossa l’abito da sposa per iniziare i festeggiamenti con la famiglia e gli amici. Durante la festa, che si protrarrà fino a tarda notte, si cena e si balla.
La festa ufficiale della sposa, che può decidere se organizzare i festeggiamenti a pranzo o a cena, viene celebrata il sabato. Gli invitati saranno accolti in un bel ristorante caratterizzato una sala ampia necessaria per ballare la danza tipica delle nozze che è molto simile al sirtaki. Più di cento persone, in genere, partecipano alla festa. Tra queste, i parenti e gli amici della coppia e, ovviamente, lo sposo stesso.
Secondo l’usanza, quando la sposa balla sulla pista, gli invitati devono lanciarle dei soldi. Il denaro potrà essere usato dalla sposa o per offrire una mancia a chi suona e canta al  matrimonio oppure potrà essere conservato.
La festa ufficiale dello sposo è prevista la domenica. Prima di iniziare i festeggiamenti, lo sposo deve andare a casa della sposa, intorno alle dieci del mattino, con i suoi parenti e amici per partecipare al secondo aperitivo dolce. In questo caso però, invece del corredo, tradizione vuole che lo sposo prenda con sé la sposa. A questo punto, la coppia farà diversi giri per il paese suonando il clacson come augurio. Seguirà il servizio fotografico. Dopo le foto destinate all’album di nozze, inizierà la festa dello sposo con balli e canti che dureranno tutta la giornata.
Il matrimonio si conclude così, dopo ben quattro giorni di festeggiamenti.




martedì 22 aprile 2014

USA: GLI AMERICANI CREDONO NEL TELETRASPORTO



E’ difficile prevedere come si evolverà la tecnologia nei prossimi decenni, ma questo non può impedire di provare a indovinare.

Il 39% degli statunitensi crede, secondo un nuovo rapporto del Pew Research Center, che gli scienziati saranno capaci di inventare il teletrasporto entro i prossimi 50 anni.

Ma non finisce qui. I risultati, tratti da recenti interviste telefoniche effettuate su circa 1000 adulti, rivelano anche che il 19% degli americani ritiene che gli esseri umani saranno in grado di controllare il clima nei decenni a venire. L’81% degli intervistati pensa inoltre che, per i pazienti che hanno bisogno di trapianti, gli organi saranno creati in laboratorio.

Più della metà delle persone intervistate dal Pew Research Center non ritiene la robotica e la sua applicazione una buona alternativa nella vita di tutti i giorni. Ciò è in contrasto con una relazione del 1989 tratta dal “The Futurist journal” che affermava che i robot specializzati sarebbero presto divenuti comuni nelle case perché in grado di pulire il pavimento, proteggere la casa dagli intrusi, supervisionare altri dispositivi robotici o preparare la colazione.

Gli esperti si sono sbagliati anche sul futuro delle auto senza conducente. Nel 1993, la rivista di fantascienza “Omni magazine” aveva predetto che tali vetture in grado di guidare autonomamente sarebbero state introdotte nel 2010. Nonostante ciò non sia avvenuto, il rapporto Pew rivela che solo il 48% delle persone sarebbe favorevole a un’auto senza conducente.

La rivista bimestrale “The World Future Society” qualche decennio fa aveva predetto correttamente che i sistemi di navigazione nelle automobili si sarebbero diffusi entro il 2000.

Tra una previsione azzeccata e una sbagliata, non rimane che stare a guardare cosa accadrà nel futuro. Per chi, ad esempio, sogna una macchina volante non resta che aspettare. "Ritorno al futuro Parte II" è stato ambientato nel 2015.
(Foto fonte: abcnews.go.com)



venerdì 18 aprile 2014

ARABIA SAUDITA, 10MILA EURO DI MULTA PER CHI PICCHIA LA PROPRIA MOGLIE


Finalmente uno spiraglio di luce si intravede in fondo al tunnel della violenza sulle donne. In Arabia Saudita è stata istituita una nuova norma che prevede una pena pecuniaria dai mille ai 10mila euro per chi si dimostra violento nei confronti della propria moglie.

E’ entrata, infatti, in vigore la legge per difendere le donne dalle violenze domestiche. Il nuovo provvedimento prevede anche una pena detentiva di “non meno di un mese e non più di un anno in caso di recidività”.

Se l’uomo uccide la propria vittima o le causa infermità permanente, il reato sarà giudicato secondo la legge islamica della Sharia che prevede punizioni corporali.

Un piccolo passo avanti verso il rispetto delle donne e la tutela della loro incolumità dentro le mura domestiche è stato finalmente fatto in un Paese come l’Arabia Saudita dove gli abusi erano considerati solo una questione privata da risolvere in famiglia.

Questa legge però non riguarda solo le donne ma si estende anche alle violenze contro i lavoratori stranieri e i bambini.

La norma è stata approvata dopo anni di pressioni internazionali ma soprattutto grazie alla campagna lanciata dalla Fondazione King Khalid all’inizio del 2013. La campagna, sostenuta da femministe e attivisti per i diritti umani, è stata promossa attraverso un’immagine molto evocativa dove compare una donna con il velo integrale da cui si scorge un livido intorno a un occhio. La foto è accompagnata dalla scritta: “Alcune cose non possono essere coperte”.




giovedì 17 aprile 2014

FRANCIA: RICONOSCIUTI GLI ANIMALI COME ESSERI SENZIENTI


Gli animali, da adesso in poi, saranno considerati in Francia come esseri viventi dotati di sensibilità. La commissione di legge dell’Assemblea nazionale francese ha riconosciuto agli animali questa qualità a dispetto del codice civile che li considera ancora come “beni mobili”.

Alla fine di un dibattito lungo e animato, i parlamentari hanno adottato l’emendamento socialista che indica questo riconoscimento, inserito all’interno di una revisione di un progetto di legge sulla modernizzazione e la semplificazione del diritto e delle procedure.

Questo emendamento è oggetto di una petizione lanciata due anni fa dalla Fondazione di protezione animali “30 milioni di amici” che ha ricevuto il sostegno anche di molti intellettuali.

Attualmente, il codice penale riconosce “esplicitamente o implicitamente gli animali come esseri viventi e senzienti”. Questa indicazione non è inserita, come spiegano gli autori dell’emendamento, nel codice civile. Secondo loro, la modificazione di legge permetterà di conciliare la “qualificazione giuridica e il valore emozionale dell’animale”.

A favore di una tale modifica del codice civile si schiera l’89% dei francesi, secondo un sondaggio condotto dalla Fondazione “30 milioni di amici”. Anche diversi filosofi, scrittori, storici e scienziati francesi si sono pronunciati favorevoli in tal senso.

In tanti pensano che gli animali abbiano un cuore. Molti sostengono che gli manca solo la parola per esprimersi del tutto. Intanto un passo verso la loro individuazione come esseri dotati di emozioni è stato fatto.
 
 

mercoledì 16 aprile 2014

MATRIMONIO IN MAROCCO: GLI SPOSI SI SCAMBIANO UN DATTERO



Le nozze in Marocco vengono celebrate quando i due fidanzati decidono di sposarsi. Un’influenza sulla scelta è esercitata anche dalle rispettive famiglie che valutano se è conveniente unire i ragazzi in matrimonio. Il parere della sposa è molto rispettato, infatti, se la donna è contraria all’unione, non avviene la celebrazione nuziale, mentre se è favorevole viene fissato il giorno dello sposalizio. Solitamente è preferibile una sposa giovane perché si ritiene che il suo futuro marito sia anche il primo uomo della sua vita.

Fissata la data delle nozze, l’uomo porta alla futura sposa l’anello di fidanzamento, il vestito e i gioielli che dovrà indossare nei giorni in cui si celebrerà il matrimonio.

Le nozze vengono festeggiate in due giorni. Il primo festeggiamento avviene in casa della ragazza alla presenza solo di donne. Nella casa del giovane si terrà, invece, quella che è considerata la festa più importante alla presenza degli uomini.

In occasione della celebrazione, la sposa chiama una donna anziana, chiamata in arabo ngafa, che dovrà rendere la giovane bellissima acconciandola e truccandola per l’occasione. La sposa, nel corso di questi giorni di matrimonio, cambia abbigliamento sette volte. L’abito più importante è quello bianco realizzato con pizzo pregiato e ornato con rifiniture e dettagli in oro. Spesso è corredato dal velo. Gli altri vestiti vengono prestati alla sposa dalle donne invitate e sono particolarmente decorati.

L’abito dello sposo è rappresentato da un vestito classico da cerimonia.

Fondamentale è la decorazione delle mani che vengono dipinte dalla ngafa con l’henné, una tintura realizzata con foglie secche messe nell’acqua e lasciate macerare. Anche allo sposo sarà decorata la mano, quella destra, con l’hennè.

Sono diverse le pietanze offerte per i festeggiamenti: come minestre, dolci bagnati nel miele, pagnotte e datteri. Proprio questi frutti hanno un significato importante per le nozze perché simboleggiano l’abbondanza, la fecondità e la felicità che si augura alla coppia. Un gesto che avviene durante la cerimonia è proprio quello che prevede lo scambio tra gli sposi di un dattero.

Per la celebrazione viene chiamato un lettore che, dietro compenso, legge estratti del Corano per ricordare le azioni e i gesti religiosi più significativi.

L'ultima notte dedicata alla festa di matrimonio, gli sposi vengono caricati su portantine decorate con ornamenti preziosi e trasportati dai familiari fino alla loro vettura. Durante il trasporto i parenti intonano una canzone come augurio di protezione per la coppia di coniugi.

Gli sposi, a questo punto, salgono su un’automobile addobbata con fiocchi bianchi e fanno il giro del paese suonando il clacson per far sì che tutti sappiano che le nozze sono state celebrate. Dopo li aspetta una luna di miele in una località prescelta.
 
 
 
 


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martedì 15 aprile 2014

INGHILTERRA, UNA DIVORZIATA SPOSA IL SUO CANE


Le delusioni d’amore si sa arrecano tante sofferenze che spesso provocano gesti azzardati. Ma questa volta una signora inglese di 47 anni, divorziata da tempo, sembra aver superato ogni limite. La donna ha deciso di sposare il proprio cane perché l’animale corrisponde il suo grande amore, al contrario del precedente matrimonio fondato su un sentimento inesistente.

Così Amanda Rodgers si è unita in matrimonio con la sua anima gemella a quattro zampe di nome Sheba. Le nozze si sono celebrate in Croazia.

Amanda ha dichiarato di essersi inginocchiata di fronte al cane al quale ha chiesto, appunto, la mano. Ops, pardon, la zampa. Dallo scodinzolio della coda dell’animale lei ha capito che quello era un sì.

La donna, stufa degli uomini, ha deciso di dedicarsi interamente all’unico essere vivente che la riempie di amore, ovvero Sheba.

La cerimonia è stata organizzata in grande stile con ben 200 invitati. Agli ospiti sono stati offerti vari stuzzichini, tra cui croccantini per cani.

In questo caso sarebbe proprio un errore commentare la vicenda con la frase “Il cane è il miglior amico dell’uomo”, perché in questa storia il cane è lo sposo della donna!
 
 

lunedì 14 aprile 2014

BERLINO, INAUGURATO UN CIMITERO PER LESBICHE


E’ il primo in Germania e potrebbe essere il primo in Europa: si tratta del cimitero, inaugurato a Berlino, destinato a ospitare le salme delle donne omosessuali. L’area di 400 metri quadrati, finora inutilizzata, sarà gestita da alcune associazioni che hanno ottenuto una concessione di 30 anni in cambio dell’impegno a tenere pulito e a mantenere uno dei cimiteri storici della capitale tedesca, ovvero quello di Georgen-Parochial-Friedhof. 

L’accordo è stato raggiunto dopo 4 anni grazie a un’intesa tra la chiesa locale e l’associazione Safia insieme alla fondazione Sappho, due gruppi che lavorano in difesa delle donne omosessuali.

La necessità di riservare questo luogo solo alle donne lesbiche, cui sono destinate 80 tombe, nasce dal loro desiderio di restare insieme anche dopo la morte.

I referenti dei due gruppi che hanno raggiunto l’intesa hanno raccontato di tante donne omosessuali che hanno espresso il desiderio di non staccarsi mai l’una dall’altra, prolungando la convivenza anche dopo la loro scomparsa.

L’area cimiteriale sarà utilizzata anche per accogliere eventi commemorativi. Adesso si attende che il sito venga visitato pure da donne provenienti da altre parti del mondo per divenire un esempio che testimonia che l’amore non si ferma né davanti alle convenzioni di genere, né di fronte alla morte.

 
(Foto fonte: LaPresse)


venerdì 11 aprile 2014

GIAPPONE, UCCISE 251 BALENE DURANTE L’ULTIMA SPEDIZIONE IN ANTARTIDE


Il Giappone ha annunciato di aver ucciso 251 balene durante la campagna annuale di “caccia scientifica” in Antartide, l'ultima dopo il divieto recentemente ordinato dalla Corte Internazionale di Giustizia all'Aja.

Il Paese nipponico, infatti, anche se “profondamente deluso”, ha deciso di rispettare la decisione del più alto organo giudiziario delle Nazioni Unite che ha, appunto, decretato di bloccare la caccia alle balene nell’Antartico. A renderlo noto è stato proprio il capo della delegazione giapponese di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia.

Il Giappone ha comunicato il 3 aprile scorso che avrebbe, per la prima volta in 27 anni, rinunciato alla prossima campagna di caccia alle balene in Antartide, della durata di circa tre mesi, fissata il prossimo inverno.

Intanto, si conteggiano le balene uccise fino al momento della rinuncia. La cifra di 251 balene assassinate è stata segnalata dall'Agenzia giapponese per la pesca. Lo scorso anno le balene uccise sono state 103. Un aumento che però disattende l’obiettivo, che era stato imposto per l’anno in corso, di 935 balene catturate.  

Finalmente si chiude un capitolo triste della storia del Giappone: quello di tanti massacri compiuti nei confronti di animali non da uccidere ma da tutelare.
(Foto fonte: lemonde.fr)
 
 
 
 

giovedì 10 aprile 2014

RIO DE JANEIRO, GLI ABITANTI DI UNA FAVELA CREANO UN “VILLAGGIO SOCIALE”


Anche dal fango può nascere una rosa. Anche da una fabbrica abbandonata può nascere una speranza che dà vita a un villaggio sociale. Accade a Rio, in Brasile. Gli abitanti più poveri di una delle tante favelas presenti nella città hanno preso possesso di un’industria in disuso al fine di trasformarla, appunto, in un villaggio.

All’interno della fabbrica gli uomini sono intenti a recuperare il materiale presente per riconvertirlo e utilizzarlo per costruire delle case. E così tutto ciò che vale la pena di riciclare, dalle tende da doccia alle porte, può trasformarsi, ad esempio, in un tetto o in delle mura.

Non mancano i venditori ambulanti nell’industria abbandonata. Si posizionano ogni giorno nella zona centrale della fabbrica pronti a racimolare qualche soldo.

Compito delle donne è di sorvegliare l’area occupata che diventerà presto la nuova casa dove vivere.

Il movimento di occupazione è stato promosso da un giovane pastore evangelico di 27 anni, André Luiz Ramos, ex spacciatore di droga conosciuto nella favela. Il pastore ha dichiarato di volere realizzare un villaggio sociale. Così, in pochi giorni, 7mila persone hanno aderito al movimento.

Una parte dell'edificio, un ex laboratorio di moda, è occupato dal 1931. Il resto è stato, fino al 2012, un mulino di lino gestito da un francese arrivato in Brasile dopo la seconda guerra mondiale. A detta del 75enne, le autorità locali hanno requisito il sito per convertirlo in alloggi sociali ma il progetto non è mai andato in porto.

Così, quando non arriva il governo, arrivano i cittadini che, armati di voglia di creare qualcosa di buono ma soprattutto desiderosi di realizzare una casa dove vivere dignitosamente, hanno occupato i locali.

Come Eliana Christina di 27 anni. La ragazza condivideva, con i suoi tre figli, due stanze della casa di sua zia con altre quattro persone. Quando ha sentito parlare della fabbrica, Eliana si è precipitata felice di trovare un alloggio.

Il capo della polizia ha dichiarato di non aver ricevuto nessun ordine di intervento, ma gli occupanti rimangono a rischio perché qualsiasi tipo di invasione di un edificio di proprietà altrui, anche se dello Stato, rimane comunque illegale.

(Foto fonte: lemonde.fr)
 
 
 
 

 

mercoledì 9 aprile 2014

MATRIMONIO HAWAIANO: IMMANCABILE IL SOFFIO IN UNA CONCHIGLIA DI STROMBO


Quando si pensa al matrimonio celebrato alle Hawaii viene subito in mente una spiaggia e una ghirlanda di fiori. Propria la “Haku Lei”, ovvero la celebre corona fiorita, è uno dei simboli delle nozze hawaiane che rappresenta un amore senza fine. La ghirlanda, formata da circa 50 fiori infilati con un nastro, viene regalata ai familiari e ai testimoni degli sposi e dovrà essere conservata e mai buttata via perché questo gesto potrebbe arrecare sfortuna alla coppia.

La sposa indossa la “Haku Lei” che sostituisce il velo. L’abito nuziale della donna si chiama “Holoku”. Il vestito è lungo, ampio e tradizionalmente bianco. Anche lo sposo indossa camicia e pantaloni bianchi. In vita, l’uomo avvolge una fascia rossa. Immancabile anche per lui la ghirlanda che però sarà composta da fiori colorati di verde.

Durante la cerimonia, gli anelli vengono benedetti con l’acqua dove è stato immerso il legno di acacia con le foglie di ti. Proprio queste due piante assumono un importante significato nel matrimonio tradizionale hawaiano perché le foglie di ti rappresentano la prosperità e la purificazione del corpo e dell’anima, mentre il legno d’acacia è simbolo di forza e dignità. L’acqua che benedice le fedi nuziali indica l’eliminazione di ogni difficoltà passata della coppia e la purificazione dell’inizio della vita coniugale.

Nei matrimoni che si ispirano alla tradizione, si usa soffiare tre volte di seguito in una conchiglia di strombo. Questo gesto è compiuto come segno di devozione al Cristianesimo perchè i tre suoni rappresentano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e l’intenzione della coppia di seguire i valori cristiani nella loro nuova casa.

Dopo la cerimonia è previsto un ricevimento in cui vengono offerte grandi quantità di cibo agli ospiti. Piatto principale della festa è il maiale che viene cotto, per un intero giorno, in una fossa scavata nella terra. L’arrosto è accompagnato da riso, pesce locale e frutta di stagione. La musica hawaiana rallegra il ricevimento con il suono di tamburi, chitarre e ukulele.

Il matrimonio alle Hawaii è caratterizzato da diverse tradizioni e superstizioni. Ad esempio la sposa non deve mai indossare le perle, perché simboleggiano le lacrime provocate da un’unione coniugale triste e infelice. Il giorno delle nozze non si augura agli sposi buona fortuna perché si crede avvenga l’esatto contrario. Come portafortuna, invece, vengono esposti durante la cerimonia 1001 origami di alluminio a forma di gru che saranno, in seguito, conservati nella casa degli sposi come auspicio di fortuna, longevità e prosperità.





 
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martedì 8 aprile 2014

FRANCIA, UN GIOVANE SU CINQUE È DISOCCUPATO


La crisi è dilagante in tutta Europa e non solo. La disoccupazione, infatti, non risparmia neppure i vicini francesi. Secondo l’ultima pubblicazione di martedì 8 aprile del Céreq, il Centro Studi e Ricerche che analizza il futuro professionale dei giovani, un giovane su cinque risulta disoccupato.

L’analisi è stata condotta a partire dai 700mila giovani che hanno lasciato la scuola nel 2010 per capire se, in questo periodo storico di profonda crisi, sono riusciti a imboccare un percorso professionale. I risultati purtroppo sono deludenti. La transizione, infatti, dalla scuola al mondo del lavoro è molto più difficile rispetto agli anni passati.

Nel 2013, il 22% del campione rappresentativo di 33mila giovani intervistati era ancora alla ricerca di un posto di lavoro tre anni dopo aver terminato gli studi. Questo livello di disoccupazione riscontrato dal Céreq è il più alto mai osservato dal 1970.

Quella che è stata definita come la "Generazione 2010" ha bussato alle porte del mercato del lavoro armata di un bagaglio di studi e conoscenze decisamente superiore alla generazione precedente. Ad esempio, i giovani con un master rappresentano il 17% del totale, contro il 14% per la generazione del 2004.

La generazione attuale è stata considerata come quella più istruita che si sia mai proposta al mondo professionale.

Nonostante gli alti livelli di istruzione e specializzazione, i giovani restano a casa a immaginare un lavoro che si trasforma, giorno dopo giorno, in un traguardo sempre più difficile da conquistare.
(Foto fonte: lemonde.fr)


lunedì 7 aprile 2014

INDIA: COME NACQUE IL MOVIMENTO FEMMINILE


In India non esiste un movimento femminile ma esistono, piuttosto, diversi movimenti, campagne e proteste portati avanti da gruppi di donne per il riconoscimento dei loro diritti. Alcune volte si parla del “movimento” come somma di tutte le proteste. Tutte, a loro modo, partecipano al processo di cambiamento nel modo di pensare e vedere la condizione femminile: la consapevolezza dei problemi delle donne e i diritti loro spettanti.

La nascita del movimento femminista contemporaneo viene solitamente fatta risalire alla fine degli anni Settanta e Ottanta del XX secolo, anni in cui le donne erano particolarmente attive in proteste contro lo Stato indiano. Si assistette, infatti, alla maturazione del movimento per le donne, con la formazione in città e villaggi di gruppi che si occupavano di questioni di interesse locale, in cui donne di ogni estrazione sociale e religiosa parlavano e agivano pubblicamente. Tra questi nuovi gruppi i più interessanti furono senz’altro Shahada (Testimonianza) in Maharashtra, SEWA (Self Employment Women Association) in Gujarat e POW (Progressive Organization of Women) in Andhra Pradesh.

Shahada nacque come movimento di lavoratrici agricole contro le oppressioni perpetrate dai proprietari terrieri nei confronti delle popolazioni tribali. Presto il gruppo iniziò ad occuparsi degli stupri subiti dalle donne da parte dei proprietari terrieri, dei datori di lavoro, della polizia, e delle violenze legate al consumo di alcolici. Il movimento Shahada passò rapidamente da un attacco contro qualunque uomo osasse picchiare la moglie alla protesta contro la vendita e il consumo di alcolici, da una protesta indiretta, quindi, contro la violenza in famiglia a una diretta, rendendo pubbliche questioni da sempre considerate problemi privati. Un esempio significativo a questo proposito è il Movimento anti-Arrack del 1991. L'Arrack è un whisky adulterato, preparato in campagna, che, se da una parte ha fatto la fortuna dei produttori e rivenditori, dall’altra ha rappresentato la disperazione delle donne che vedevano i mariti rincasare ubriachi, senza un soldo, pronti a picchiarle e violentarle. Questa attività illecita è andata avanti fino al giorno in cui le donne dei vari villaggi hanno deciso di ribellarsi e di organizzarsi attivamente per bloccare la produzione e la vendita dell'Arrack: a turno effettuavano delle spedizioni punitive costituite da gruppi formati da trenta, quaranta donne che si presentavano ai rivenditori minacciandoli e saccheggiandoli. Le altre, rimaste nei campi, si dividevano la paga, badavano ai figli, cucinavano. Erano circa ventimila e la sommossa è andata avanti per più di dieci mesi, poi la loro protesta si è rivolta contro i funzionari locali che distribuivano le licenze, il governo, fino ad arrivare al primo ministro dello Stato, usando, come arma di ricatto, la scheda elettorale: il governo ha così vietato la produzione e la vendita dell'Arrack.
 
Mentre in Maharashtra Shahada esprimeva sentimenti antipatriarcali, in Gujarat si assistette alla nascita del primo sindacato di donne, l’Associazione delle donne lavoratrici (SEWA). Formata nel 1972 per merito di Ela Bhatt, la SEWA rappresenta donne lavoratrici di molteplici settori dell’economia ma con comunanza di esperienze di bassi salari e pessime condizioni di lavoro. Suo obiettivo è il miglioramento dello stato lavorativo di queste donne attraverso formazione, aiuti tecnici e contrattazioni collettive, nonché quello di introdurre i membri ai valori dell’onestà, della dignità e della semplicità degli obiettivi della vita, riflettendo i valori gandhiani cui si rifacevano le leader di SEWA.
 
In Andhra Pradesh nel 1974 si formò a Hyderabad il primo gruppo femminista indiano contemporaneo, il Progressive Organization of Women (POW), che poneva l’accento sull’oppressione sessuale e sulla necessità di mobilitare le donne contro questa situazione di stallo. Il POW tentò un’analisi complessiva della situazione attraverso la redazione di un vero e proprio Manifesto che si proponeva di fornire le indicazioni sul femminismo a venire, creando una connessione tra femminismo e idea di uguaglianza. La causa abbracciata dal movimento puntava, infatti, al raggiungimento dell’uguaglianza tra uomini e donne come dichiarato nella Costituzione indiana.
 
Il 1975 fu considerato come International Women’s Year poiché vide un improvviso sviluppo di movimenti femministi e la celebrazione per la prima volta in India dell’8 marzo come giorno internazionale della donna. Le cause dell’esplosione di proteste sono riconducibili per lo più a due fattori: da un lato la dichiarazione del 1975 come anno internazionale della donna da parte delle Nazioni Unite, dall’altro il crescente interesse verso i problemi delle donne avviatosi negli anni precedenti. Proprio nel 1975 si costituì il Mahila Samta Sainik Dal, MSSD, gruppo formato da donne appartenenti ai dalit (intoccabili). Il nuovo movimento vedeva nella religione il più forte agente d’oppressione contro le donne dalit e il sistema delle caste come principale fonte d’ineguaglianza. Sia il POW sia il MSSD sottolineavano nei loro manifesti l’oppressione sessuale delle donne come nessun gruppo aveva mai fatto prima: da un lato il POW sosteneva che tutte le forme di dominazione maschile derivano dalla dipendenza economica e che gli stereotipi sessuali non si basano su diversità biologiche ma sono conseguenza della divisione del lavoro, dall’altro il MSSD sosteneva invece che è il desiderio sessuale degli uomini ad aver sottomesso le donne e che tale oppressione è dovuta alle capacità riproduttive femminili. Nel giugno del 1975 il primo ministro Indira Gandhi fece ricorso ai poteri straordinari previsti dalla Costituzione e fece proclamare lo “stato di emergenza”. La nuova situazione politica frenò lo sviluppo dei movimenti femministi, migliaia di attiviste vennero arrestate e molte di coloro che rimasero in libertà iniziarono a lottare per il riconoscimento e il rispetto dei diritti civili.