mercoledì 31 dicembre 2014

BUON 2015! AUGURI DALLA STRANIERA


CARI MIEI LETTORI AMANTI DEL MONDO E DEI PAESI LONTANI,
PER QUESTO NUOVO ANNO IN ARRIVO VOGLIO AUGURARVI TUTTA LA FELICITA' CHE DESIDERATE, AFFINCHE' LA GIOIA E LA SERENITA' POSSANO REGNARE NEI VOSTRI CUORI E NELLE VOSTRE ANIME.
IN QUESTO PERIODO DI AUSTERITA', VOGLIO AUGURARVI SOPRATTUTTO DI PROVARE A CONOSCERE IL PIU' POSSIBILE CIO' CHE VI CIRCONDA PER SAPER DISCERNERE LA VERITA' DALLA MENZOGNA. VIVIAMO TEMPI DIFFICILI E MAI COME ADESSO IL VALORE DELLA CULTURA E DELLA SANA INFORMAZIONE E' FONDAMENTALE PER FAR Sì CHE LA LIBERTA' DI CIASCUNO SIA SEMPRE SALDA. SOLO COSI' POSSIAMO PRESERVARE I NOSTRI DIRITTI E DAR VALORE E DIGNITA' AI NOSTRI DOVERI.
DA "STRANIERA" DEVO RICORDARVI, INOLTRE, DI NON AVER PAURA DEL DIVERSO, DI NON TEMERE LA GENTE CHE PROVIENE DA UN ALTRO PAESE SOLO PERCHE' MAGARI LA SUA PELLE E' PIU' SCURA DELLA NOSTRA O PERCHE' NON PARLA LA NOSTRA STESSA LINGUA.
RICORDATE SEMPRE CHE LA DIVERSITA' E LA PLURALITA' RAPPRESENTANO UN VALORE AGGIUNTO E UNA RISORSA FONDAMENTALE PER LA CRESCITA DI TUTTI, SIA COME UOMINI E DONNE SIA COME CITTADINI.
VI AUGURO DI NON DIVENTARE UNO STRUMENTO PER LA CLASSE POLITICA CORROTTA PER ACCAPARRARSI VOTI IN CAMBIO DI PROMESSE VANE.
VI AUGURO DI USARE SEMPRE E SOLO LA VOSTRA TESTA E LA VOSTRA CAPACITA' CRITICA PER ANALIZZARE NON SOLTANTO I FATTI E GLI EVENTI CHE VI CIRCORDANO MA ANCHE QUELLI CHE ACCADONO DALL'ALTRA PARTE DEL GLOBO... PERCHE' CI RIGUARDANO PIU' DI QUANTO POSSIAMO IMMAGINARE.
SE POTETE, CERCATE DI STUDIARE ALTRE LINGUE E CONOSCERE DIFFERENTI CULTURE, RELIGIONI E USANZE PERCHE' VI POTRA' RENDERE PERSONE MIGLIORI E PIU' LIBERE.
LA LIBERTA' E' CONOSCENZA.
VI AUGURO DI VIAGGIARE PER IL MONDO E SE NON NE AVETE LA POSSIBILITA'... RICORDATEVI CHE "LA STRANIERA" E' SEMPRE PRONTA A RACCONTARVI CURIOSITA', FATTI, NOTIZIE, VICENDE E AVVENIMENTI CHE ARRIVANO DA OGNI ANGOLO DELLA TERRA...
BUON 2015!

E RICORDATE:
 
"Se ognuno di noi sposasse una persona di razza diversa,
basterebbe una sola generazione per cancellare tutti i pregiudizi".





martedì 23 dicembre 2014

COREA DEL NORD, È CYBERGUERRA CON GLI USA SUL CASO SONY


La Corea del Nord torna alla ribalta a seguito del Sony Hack. Lo scorso giugno, infatti, l’ambasciatore nordcoreano ha scritto una lettera al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, in cui accusava gli Stati Uniti di pubblicizzare atti di guerra e terrorismo attraverso un film. La pellicola alla quale si riferiva il segretario (senza indicarne il nome) è The Interview, storia di due giornalisti assoldati dalla Cia per assassinare Kim Jong-un, il leader del regime dittatoriale nordcoreano. La produzione è della Sony Pictures Entertainment, che ha sede in California e fa parte della Motion Pictures Association of America. Il film doveva uscire nelle sale questo Natale ma a novembre la Sony Pictures Entertainment è stata hackerata. I dipendenti non riuscivano ad accedere alla rete aziendale. Sui monitor apparivano scheletri e una scritta “Hacked by GOP”, dove GOP sta per Guardians of Peace. L’azienda scopre presto che tutti i dati interni sono stati cancellati e che una grande quantità di documenti e informazioni riservate è stata pubblicata online. A dicembre l’Fbi fa sapere di stare indagando sul caso e in maniera informale inizia a indicare come responsabile del fatto, tramite fonti governative anonime, la Corea del Nord.

Intanto, ieri, nella cosiddetta Repubblica Popolare Democratica di Corea si sono registrati vari black out di Internet. Non è chiara la ragione dei problemi di collegamento della capitale Pyongyang alla rete e se si tratti di una rappresaglia americana dopo l'azione degli hacker sulla Sony. Sta di fatto che nelle scorse 24 ore l’accesso del Paese al web era bloccato. Importante ricordare che la rete coreana chiamata Kwangmyong non è connessa alla rete mondiale ma è isolata. Permette soltanto di mandare email, visitare i siti di regime, leggere le news (anche quelle controllate) e accedere a una biblioteca elettronica.

Oggi sono stati ripristinati alcuni servizi Internet. A riferirlo è la Bbc online. Le autorità nordcoreane non hanno fatto annunci, ma esperti americani hanno riferito di un miglioramento della situazione.

La querelle tra Stati Uniti e Corea del Nord, nel frattempo, è approdata alle Nazioni Unite.  
Il Consiglio di Sicurezza ha dato l’assenso a maggioranza a inserire in agenda una discussione sulla situazione dei diritti umani nello Stato socialista.
 
(Fonti: wired.it - ANSA - it.euronews.com - focus.it - larepubblica.it /foto fonte: wired.it - Getty Images)
 
 
 
 

venerdì 5 dicembre 2014

GERMANIA, STACCATA LA SPINA A RAGAZZA-CORAGGIO DI SOLI 23 ANNI


Una spina, solo una spina la separava dalla morte. Proprio quel filo che la teneva in vita e segnava il confine con l’aldilà è stato staccato, segnando la fine di un’esistenza di coraggio e altruismo. E’ la storia di Tugce Albayrak, giovane uccisa per aver difeso due ragazzine dalle molestie di un branco di bulli.

Circa quindici giorni fa, nei bagni di un fast-food di Offenbach, poco distante da Francoforte, la studentessa tedesca di origine turca si è trovata, per caso, ad assistere a un tentativo di stupro da parte di alcuni balordi su due minorenni ubriache. Tugce, di fronte alla scena, non si è tirata indietro ed è intervenuta riuscendo a salvare le malcapitate. Purtroppo il triste episodio non si è concluso in quella toilette ma ha avuto il suo terribile epilogo nel parcheggio della panineria. Proprio qui, infatti, uno dei bulli, un diciottenne, ha raggiunto la giovane sferrandole un pugno in pieno viso e stendendola, quindi, al suolo. Priva di sensi, Tugce è entrata in coma per non uscirne mai più.

Dopo due settimane di agonia, i genitori della ventitreenne hanno deciso di spegnere i macchinari che avevano, fino al momento della decisione definitiva, tenuto artificialmente in vita la figlia. La ragazza era stata dichiarata cerebralmente morta pochi giorni prima.

Ha salutato la sua breve esistenza così l’impavida Tugce, morendo il giorno del suo stesso compleanno. La storia di questa giovane ragazza però continua a inzupparsi di amarezza. Le due ragazzine che ha salvato sono scomparse. Per proseguire le indagini, la polizia ha bisogno delle testimonianze delle due aggredite ma queste non si sono ancora fatte vive e la risoluzione del caso è zoppicante. Alle due minorenni si è rivolto, con un appello, il padre della studentessa: “Mia figlia vi ha salvato. Ha fatto di tutto perché non vi accadesse nulla. Si è addirittura sacrificata per voi! Per questo, vi prego, andate dalla polizia e rilasciate la vostra testimonianza. Tugce non tornerà più, ma voi glielo dovete: testimoniate!”. A ciò si è aggiunta l'indifferenza in cui si sono consumati quei momenti di violenza: i dipendenti del fast-food, oggi difesi dalla ditta, non sono intervenuti.

Uccisa anche dall'indifferenza, Tugce Albayrak, già icona di coraggio, potrebbe essere insignita della croce al valore civile, come ha proposto il presidente della Repubblica federale, Joachim Gauck, con l'appoggio del governo della cancelliera Angela Merkel. Sono già 160mila le firme per una petizione per concederle la croce al merito federale. Il suo gesto, infatti, non è passato inosservato: sono decine di migliaia i messaggi su Facebook e su Twitter per lei. Cinquantamila chiedono che le sia conferita la più alta onorificenza del Bund tedesco, 89mila sostengono un gruppo a suo nome. Per moltissimi è già "un angelo", "un'eroina", un "modello di coraggio civile". Una folla di circa 1500 persone ha partecipato alla cerimonia funebre per darle l'estremo saluto. Anche il governatore dell'Assia, Volker Bouffier, e l'ambasciatore turco in Germania, Hueseyin Avni, erano presenti.

Intanto il diciottenne, di origine serba, accusato di averla uccisa si trova in carcere, in custodia cautelare. Rifiuta di rilasciare qualsiasi dichiarazione dopo una parziale, prima ammissione. A incriminarlo le telecamere del parcheggio del fast-food. L'autopsia al momento non sembra aver precisato se a uccidere la ventitreenne sia stato direttamente il pugno o il colpo sull'asfalto. Forse potranno aiutare a chiarire meglio l'intera vicenda alcuni nuovi testimoni ascoltati dagli investigatori.

 “Quella ragazza merita tutto l’apprezzamento da parte nostra e da parte di coloro che si potrebbero trovare in una situazione simile - ha affermato un pensionato di Francoforte durante il funerale -. Sarà un esempio per tutti noi”.
La mamma della giovane confida: "La mia Tugce voleva fidanzarsi prima di Natale".
 
(Foto fonte: www.bild.de)
 

 

venerdì 28 novembre 2014

FRANCIA, TROVATI I “CERVELLI IN FUGA”


Un quarto dei medici che lavora in Francia è straniero. Saranno finiti proprio lì, dunque, molti dei cosiddetti “cervelli in fuga”? Secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Medici, parrebbe proprio di sì. Ieri, infatti, il Consiglio francese ha pubblicato uno studio sui flussi migratori dei professionisti della sanità con un titolo estero che rappresentano l’8,2% dei 276.354 medici iscritti all’Ordine dal primo gennaio di quest’anno. In totale, l’Ordine ha identificato 22.568 medici in possesso di un diploma conseguito fuori dalla Francia o, addirittura, fuori dall’Europa. Di questi professionisti, 19.044 esercita regolarmente.

La caduta delle frontiere professionali e lavorative è stata resa possibile grazie a una direttiva europea, emanata nel 2005, che ha istituito il riconoscimento automatico dei titoli conseguiti nei Paesi dell’Unione.

Un esempio per tutti è quello della Romania, entrata dal primo gennaio 2007 nell’Unione Europea. Proprio i medici rumeni rappresentano in Francia il 40,9% dei professionisti che esercitano grazie a una laurea conseguita nel Paese di origine. Questa percentuale, a detta dell’Ordine dei medici, aumenterebbe nel 2020 portando il numero di dottori di medicina generale nati in Romania che, allo stato attuale, ammonta a 840 unità a oltre 2700.

Secondo Patrick Romestaing, vicepresidente dell’Ordine, i dati emersi da questo studio dovrebbero avviare un dibattito nell’Unione Europea sulle conseguenze di tale migrazione e dovrebbero, anche, condurre a una riflessione etica. A suo parere, le risorse umane delle aziende sanitarie di alcuni Paesi scarseggiano perché i propri medici si trasferiscono in Francia.  

A stabilirsi nelle aree già considerate “ad alta densità medica”, come l’Ile-de-France, Rhône-Alpes, Provenza e Costa Azzurra, sono i medici formati all’estero che esercitano grazie a delle licenze rilasciate da apposite commissioni universitarie. Di questi professionisti, è dipendente da strutture sanitarie il 62,4%. I medici con un diploma francese ammontano solo al 43,6%.

A conti fatti, non si può dire, dunque, che il sistema sanitario francese apra le sue porte solo a chi vanta lauree con il timbro “Made in France”. Ma un dubbio sovviene: in Francia saranno, forse, pochi quelli che sognano il “camice bianco”? Un altro studio all’Ordine dei medici si potrebbe suggerire. Basterebbero soltanto i medici di madrelingua francese per tutte le strutture ospedaliere disseminate nel territorio? Ai pazienti “l’ardua sentenza”.
(Foto fonte: lemonde.fr)

venerdì 7 novembre 2014

TRANSNISTRIA, LA TERRA CHE NON È DI NESSUNO


Attenzione a coloro che si credono imbattibili in geografia perché esiste uno Stato che metterebbe in imbarazzo anche i più “secchioni” in materia di nazioni, capitali, fiumi e città. Si tratta della Transnistria, regione della Repubblica di Moldavia autoproclamatasi, il 2 settembre del 1990, Stato indipendente senza il riconoscimento dei Paesi membri dell’ONU.
Il territorio, governato da un'amministrazione autonoma con sede nella città di Tiraspol, è sotto la tutela russa. Quella che si definisce Repubblica Moldava di Pridnestrov’ye e corrisponde alla striscia di terra schiacciata tra la Moldavia e l'Ucraina è, infatti, un regime autoritario che sopravvive grazie all'aiuto di Mosca.
La peculiarità di questo Stato è di rappresentare, talvolta, una zona franca proprio perché non legalmente riconosciuto. Ciò fa gola, spesso, a chi s’ingegna in azioni illecite. La giustizia è, dunque, arbitraria proprio perché le autorità non sono riconosciute a livello giuridico. Sono tante, infatti, le persone incarcerate ingiustamente che non si possono neppure appellare a una legge riconosciuta come tale.
Pubblicato dalla statunitense Freedom House, il rapporto Freedom in the World del 2007 descrive la Transnistria come un territorio “non-libero”. In materia di diritti umani la Regione è stata duramente criticata da molte organizzazioni internazionali che hanno denunciato la situazione minacciosa per i diritti politici e le libertà civili dei suoi 500mila abitanti.
Difficile trovare un lavoro nel territorio rivendicato dalla Moldavia. Chi non è arruolato in polizia o non esercita attività nell’amministrazione pubblica, spesso è costretto a varcare il confine. Per farlo però occorre essere piuttosto “diplomatici”. Kiev, ad esempio, ha vietato l'ingresso sul proprio territorio di tutti i cittadini uomini della Transnistria in possesso di un passaporto russo. Così un giovane autista di taxi racconta di essersi munito di vari passaporti. Tra i tanti, si è procurato il passaporto moldavo, fondamentale per il lasciapassare delle autorità ucraine. A seconda, infatti, del confine da attraversare, molti transnistriani hanno, oltre a quello della repubblica secessionista, passaporti moldavi, russi, ucraini. L’ostruzionismo non viene esercitato solo sulle persone ma anche sulle merci. I prodotti transnistriani devono ottenere un certificato doganale moldavo per essere inviati all'estero. E così, sdraiata sulle rive del fiume Nistro, a poche ore di treno da Odessa e da Chişinău, si tracciano i contorni sfocati di una terra che, nonostante il mancato riconoscimento internazionale, non vuole essere di nessuno, ma rivendica la sua indipendenza e sovranità. Alla faccia del Cremlino e della vicina Moldavia.
 
(Fonti: balcanicaucaso.org / estrattiweb.com)
 

mercoledì 10 settembre 2014

UN SUICIDIO NEL MONDO OGNI 40 SECONDI


Secondo l’ultimo rapporto, applicato al 2012, dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa 804mila le persone che si tolgono la vita ogni anno nel mondo. Si tratta di un individuo ogni 40 secondi. Il suicidio miete più vittime delle guerre o delle catastrofi naturali e non risparmia alcuna parte del globo. Il tasso mondiale si situa a 11,4 morti per 100mila persone.

I livelli di mortalità si differenziano per Paese. Contrariamente alle attese, è negli Stati più ricchi che la percentuale di suicidi sale registrando un 12,7% rispetto alle nazioni più povere, dove si conta un 11,2%.

A raggiungere il tasso più alto del 44,2%, è la Guyana, una repubblica dell’America meridionale. L’Arabia Saudita è l’area dove, invece, si stima solo uno 0,4%.

Le differenze si evidenziano per sesso. Ogni 100mila persone, sono 15 gli uomini che compiono il gesto violento di dire addio alla vita, mentre 8 sono le donne.

Sui dati pubblicati, l’OMS esprime qualche riserva. Sui 172 Stati membri dell’Organizzazione studiati, solo 60 hanno fornito delle cifre derivanti da studi attendibili.

Obiettivo dell’OMS è di ridurre del 10% il tasso di suicidi nel mondo entro il 2020. Uno scopo perseguibile se si considera che tra il 2000 e il 2012 il tasso mondiale è diminuito del 26%.“Il suicidio si può evitare - ha dichiarato l’ Organizzazione Mondiale della Sanità -. Affinché le azioni dei governi siano efficaci, i Paesi devono dotarsi di una strategia multisettoriale di prevenzione del fenomeno”.
 
 

giovedì 7 agosto 2014

USA: GENITORI PIÙ LONGEVI? IL MERITO È DEI FIGLI STUDIOSI


Una recente pubblicazione di due sociologi, Esther Friedman della RAND Corporation e Robert Mare dell’UCLA, pretende di dimostrare che i genitori dei ragazzi che hanno frequentato l’università, o la stanno frequentando, vivrebbero circa due anni in più dei genitori dei giovani che hanno interrotto i loro studi dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore.

Friedman e Mare hanno esaminato più di 25.000 individui, ovvero un campione rappresentativo (dal 1992 al 2006) a livello nazionale di americani di età dai 51 anni in poi. Grazie a questo studio hanno scoperto che l'effetto dell'educazione dei bambini sulla speranza di vita dei genitori non era solo una coincidenza.

Gli autori sostengono che il rapporto tra l'educazione dei figli e la durata della vita dei genitori ha una correlazione maggiore, ad esempio, per le morti legate a fattori comportamentali e alle malattie che si possono prevenire. Questo suggerisce che i giovani con una istruzione universitaria sono in grado di influenzare il comportamento dei loro genitori in modo positivo. Proprio secondo questo principio i parenti di questi ragazzi vivrebbero, dunque, più a lungo. Una prole, infatti, colta e preparata può migliorare e accrescere le aspettative di vita dei rispettivi genitori.

(Foto fonte: www.nytimes.com)
 
 

lunedì 21 luglio 2014

REGNO UNITO, DIETRO LE SBARRE I GENITORI POCO AFFETTUOSI


Si prospettano tempi duri per i genitori inglesi che non coccolano abbastanza i propri figli. Per la prima volta nel Regno Unito, infatti, i genitori accusati di “negligenza affettiva” verranno perseguiti per legge. L’ipotetica norma, meglio conosciuta come “Cinderella Law", è ancora al vaglio del Parlamento inglese e, se sarà approvata, sarà trattata come l'abuso fisico o sessuale.

 

La “Legge Cenerentola”, che sembra godere dell’appoggio della maggioranza delle forze politiche, è stata promossa dall'associazione per l’infanzia Action for Children. Secondo alcune statistiche dell’organizzazione, che nel 2012 ha lanciato una campagna per riformare il diritto penale, sono circa un milione e mezzo i bambini britannici che soffrono di abbandono. Il dibattito sulla proposta di legge è abbastanza acceso e controverso perché si rischierebbe di criminalizzare i genitori anche per delle colpe non definibili come veri e propri reati. E’ notevole, infatti, la differenza tra un abuso fisico e una carenza di affetto.

 

Il provvedimento potrebbe prevedere fino a dieci anni di carcere per i familiari ritenuti colpevoli di aver causato danni allo “sviluppo emozionale” del proprio bambino. Il fine della norma sarebbe di proteggere i minori soprattutto da "insufficienza d'amore". Ma il confine tra un’ingiustificata intrusione nella vita familiare e una punizione per genitori artefici di maltrattamenti emotivi e morali è ancora molto difficile da definire.


venerdì 11 luglio 2014

COLOMBIA, COSTRUITA LA CASA DEI FLINTSTONES


Sembra proprio che la famosa casa dei Flintstones esista davvero. L’abitazione è stata costruita in Colombia dall’architetto sessantaquattrenne Ottavio Mendoza con l’obiettivo di sperimentare nuove tecniche architettoniche. La casa è stata edificata vicino alla cittadina Villa de Leyva ed è stata definita come “il più grande pezzo di ceramica del mondo”. La singolare costruzione si chiama Casa Terracotta ed è stata creata esclusivamente a mano utilizzando argilla poi cotta dal Sole. Per la sua forma insolita e per i materiali utilizzati, gli abitanti della zona l’hanno soprannominata “la casa dei Flintstones. A dispetto del suo soprannome, Casa Terracotta è munita di vari accorgimenti tecnologici come i pannelli solari posizionati sul tetto. L’aspetto della costruzione è, comunque, spartano e anche un po’ fiabesco. Vista dall’esterno, infatti, la casa sembra un cottage di campagna, mentre all’interno gli spazi non sono suddivisi in maniera netta ma formano un ambiente unico. L’arredamento non può che essere tutto realizzato in argilla. A detta dell’architetto Mendoza, che si definisce anche un attivista ambientalista, è possibile “usare lo stesso suolo e i materiali a portata di mano per costruire abitazioni”. Questo vuol dire che “un sistema di questo tipo può dare un tetto a milioni di famiglie”. I visitatori sono ben graditi. Si può, infatti, fare un giro guidato della casa alla cifra di 3,50 dollari.
 




 

martedì 1 luglio 2014

IN CINA E NELLE FILIPPINE SI PUÒ MANGIARE IN ACQUA


Di certo essere waterproof, ovvero “a prova d’acqua”, non è la caratteristica principale di questi luoghi, ma la freschezza e il ristoro che offrono nelle giornate estive più torride è davvero impagabile.

Nelle Filippine esiste un villaggio turistico dove è possibile mangiare ai piedi di una cascata. Si tratta di Villa Escudero che, grazie al suo ristorante posizionato proprio accanto alle pendici di una cascata, attira tanti turisti e non solo. Il pranzo e la cena sono serviti su tavoli di bambù fissati a pochi centimetri dall’acqua. Il successo del ristorante è notevole grazie alla possibilità di gustare piatti tipici filippini al fresco e in un’ambientazione molto particolare.

Anche in Cina esiste un ristorante simile. Precisamente nel sud della Cina, dove le temperature estive possono toccare facilmente i 40 gradi, è stato inaugurato il “Caffè del Fiume”. Questo ristorante è caratterizzato dal fatto che i tavoli sono collocati all’interno del corso di un piccolo fiume del luogo, in un’area dove l’acqua è bassa e all’ombra della vegetazione. Obiettivo del locale è offrire ai propri clienti la possibilità di “rifugiarsi” in un posto fresco dove poter mangiare senza soffrire il caldo.
(Fonte: NOTIZIE.DELMONDO.INFO)
 

In questa foto, Villa Escudero nelle Filippine.


 
In questa foto, il "Caffè del Fiume" in Cina.

lunedì 23 giugno 2014

GROENLANDIA, L’ISOLA DOVE NON ESISTE LA PROPRIETÀ


Non si tratta di utopia ma di pura realtà. Qualche volta, infatti, l’uomo riesce a stupire se stesso, anzi, in questo caso, i suoi simili, con un atto che nell’era del consumismo sembra del tutto rivoluzionario. Per averne conoscenza, però, bisogna fare un lungo viaggio fino ad arrivare in Groenlandia, dalle parti del Polo Nord insomma. Per intenderci, ghiacciai alti decine di metri, chili di vestiario, iceberg, foche e iglù.

Qui la gente per indicare la propria casa non utilizza l’aggettivo possessivo, definendola appunto la “mia” casa, ma la proprietà viene determinata con il solo termine “casa”. Anche per presentare la propria moglie o il proprio figlio non si usa mai il possessivo perché una moglie o un figlio sono degli esseri umani che non si “possiedono”. Proprio come la “casa”, che è casa per tutti perché vista come un luogo di riparo e protezione e non come un bene materiale. Ogni abitazione non viene chiusa a chiave ma lasciata aperta perché in Groenlandia la criminalità, quasi, non esiste.

Gli unici atti criminosi sono quelli compiuti dagli ubriachi, persone che bevono solo per riscaldarsi e finiscono poi per aver esagerato ritrovandosi per strada a barcollare. Questi individui capita che commettano, ogni tanto, piccoli crimini come furti o limitati atti di violenza. Appena passa la sbornia però sono loro stessi a presentarsi al comando della zona per autodenunciarsi o restituire la refurtiva.

Se un automobilista incontra sul proprio tragitto una pozzanghera e, per sbaglio, bagna un passante è costretto a sborsare un corrispettivo di circa 500 euro per pagare la multa che gli viene fatta. E non si scappa visto che gli abitanti sono pochi e ci si conosce tutti. Comprese le targhe dei veicoli.

L’economia del Paese è, per via delle condizioni climatiche, stagnante. Prima delle campagne di Greenpeace, si esportavano carni e pelli di foca. Adesso è diventato quasi impossibile pure cacciarle. Eppure senza la preziosa carne di questo animale la gente muore letteralmente di fame. Quando, infatti, non si riesce a cacciare le foche, interi nuclei familiari sono costretti al digiuno per settimane.

I viveri che si riescono a comprare sono pochi perché ogni cosa arriva principalmente in aereo dalla Danimarca, quando le condizioni climatiche sono delle migliori. La gente del luogo è abituata a sopravvivere con quello che riesce a recuperare, senza lamentarsi e accontentandosi.

Le temperature rigide costringono, durante il periodo, si fa per dire, invernale a rintanarsi nelle case, trascorrendo il tempo guardando la tv, ascoltando la radio o giocando a ping pong.

Se poi, arriva il “caldo”, ovvero circa 3 gradi sopra lo zero, allora è tempo di uscire fuori per passeggiare nell’unica strada disponibile, ammirando le più belle sculture esistenti plasmate dai venti e dall’oceano.
 
 

giovedì 5 giugno 2014

CINA: TROVATO IL PIÙ VECCHIO PANTALONE ESISTENTE AL MONDO


Degli archeologi hanno scoperto, nella Cina occidentale, il più vecchio pantalone che esista al mondo. Datato tra il XIII e il X secolo a. C., questo esemplare è stato inventato, con molta probabilità, per montare a cavallo in maniera più agevole. L’animale, infatti, era molto utilizzato nelle steppe dell’Asia centrale, per cui si presume che questo indumento sia stato creato dai cavalieri del tempo.

Gli archeologi hanno scoperto i pantaloni dentro una tomba all’interno di un grande cimitero di ben cinque ettari situato nel deserto di Taklamakan, nella regione autonoma dello Xinjiang, nella parte occidentale della Repubblica Popolare Cinese. Taklamakan è un termine che nella lingua uigura, una specie di turco che si parla nella regione dello Xinjiang, significa: «Se ci vai, non ne esci più». Questo deserto è considerato come uno dei posti più inospitali della Terra. Nonostante ciò, il luogo è conosciuto per l’eccellente conservazione di mummie e tessuti.

Nella tomba gli archeologi hanno trovato un uomo, di circa 40 anni, circondato da numerosi oggetti in bronzo, legno, oro, pietra, conchiglia, pelle e lana. Tra i vari indumenti, è stato rinvenuto il pantalone più antico esistente finora. L’esemplare in lana è decorato con motivi a zig-zag. A detta degli studiosi, non rappresenta un capo funerario. Il cavallo del pantalone non presenta alcuna cucitura e questo fa pensare che sia stato ideato per l’equitazione.
(Foto fonte: lemonde.fr)
 
 
 

mercoledì 28 maggio 2014

IN GIAPPONE ESISTE UN CASTELLO “SULLE NUVOLE”


In Giappone esiste un castello che sembra sia stato costruito sulle nuvole. Si tratta del castello di Takeda, conosciuto come uno dei luoghi più particolari esistenti al mondo.

La costruzione si trova in cima a un colle al centro di una valle e, per la sua particolare conformazione, viene definita il Machu Picchu giapponese.

Il castello di Takeda, costruito nel 1441, è situato sulla cima di una montagna alta 335 metri. Per tale motivo è chiamato il “Castello nel cielo”.

La struttura ha cambiato proprietari molte volte fino al 1600, quando l’ultimo proprietario, il samurai Hirohide Akamatusu, compì il seppuku (il suicidio rituale) e il castello venne abbandonato.

Nonostante il luogo sia abbandonato da quattro secoli, continua ad attirare i visitatori che anzi apprezzano l’atmosfera che vi si respira, densa di fascino e mistero.

Spesso, infatti, le nuvole si accumulano appena al di sotto della vetta del colle creando l’illusione che il castello galleggi in aria.

 

venerdì 23 maggio 2014

OHIO: DUE GEMELLE NASCONO DANDOSI LA MANO


Sono nate mano nella mano le due gemelle partorite da una giovane 24enne all’Akron General Hospital in Ohio. Le piccole non sono “speciali” solo per il particolare modo di essere venute alla luce ma soprattutto perché sono gemelle monoamniotiche o “mono mono”, il che significa che nell’utero hanno condiviso lo stesso sacco amniotico e la medesima placenta.

La gravidanza gemellare monoamniotica è, per definizione, caratterizzata da un'unica placenta in comune tra i due feti e dall'assenza di una membrana di separazione, tale per cui entrambi i gemelli sono ospitati in un’unica cavità amniotica. Si stima che questo tipo di gemelli rappresentino circa una gravidanza su 25.000 (1% delle gravidanze gemellari monozigotiche).

Per seguire la particolare gestazione, la donna è stata ricoverata cinque settimane prima del parto per consentire ai medici di monitorare l’afflusso di sangue delle gemelle.


 (Foto fonte: abcnews.go.com)
 
 

giovedì 22 maggio 2014

INGHILTERRA: UN UOMO CORRE CON UN FRIGO SULLA SCHIENA PER BENEFICENZA


Si chiama Tony Phoenix-Morrison, ma per tutti quelli che lo conoscono lui è “Tony the Fridge" (“Tony il frigorifero”). Il motivo? L’inglese di 49 anni ha deciso di partecipare a delle maratone di beneficenza con un frigorifero da portare in spalla. L’idea gli è venuta in mente per attirare l’attenzione dei donatori.

L’uomo ha dichiarato di voler intraprendere una sfida estrema che potesse mettere alla prova i suoi limiti. Così ha pensato, nel 2011, di correre con questo fardello addosso.

Tony Phoenix-Morrison è un podista allenato, ma correre con 42 kg legati sulle spalle è un’impresa ardua. A detta del corridore, infatti, la corsa “inizia dura, poi diventa impossibile. Non c’è altro allenamento che essere forti mentalmente.

Nonostante non sia mancato qualche infortunio, Tony crede nel messaggio che si impegna a mandare: il frigo è metafora del peso che la gente ammalata di cancro deve sostenere ogni giorno.

I suoi sforzi sono stati ripagati. In questi anni è riuscito, infatti, a raccogliere decine di migliaia di sterline destinate alla ricerca sul cancro. Ben 17 Paesi hanno raccontato la sua storia.  
 

lunedì 19 maggio 2014

GLI STATI UNITI ACCUSANO LA CINA DI CYBER-SPIONAGGIO


Si preannuncia una nuova fase nella lotta tra gli Stati Uniti e la Cina. Campo di battaglia: Internet. La giustizia americana accusa, infatti, cinque militari cinesi di cyber-spionaggio e furto di “segreti economici”.

Gli attacchi coinvolgono grandi imprese, in particolare quelle dei settori del nucleare, della metallurgia e del fotovoltaico. Tra le aziende presunte “vittime” di spionaggio figurano Westinghouse, Alcoa e United States Steel.

Secondo Eric Holder, il Segretario di Giustizia degli Stati Uniti, tali informazioni sono state utilizzate a beneficio di concorrenti cinesi di queste aziende, in particolare nel contesto dei negoziati commerciali.

Questa è la prima volta che gli Stati membri annunciano una causa penale contro un Paese straniero come la Cina, presentato spesso come il più aggressivo nei confronti degli interessi economici statunitensi.

Una società di sicurezza informatica americana, la Mandiant, ha pubblicato nel 2013 un rapporto per mostrare il coinvolgimento dell'unità 61398 dell'Esercito Popolare della Cina in decine di operazioni di spionaggio effettuate in vari settori dell'economia statunitense. Proprio i membri di questa unità sono, adesso, nel mirino della giustizia americana.
 
Sulla base di diverse fonti anonime dell'amministrazione statunitense, il New York Times ha rivelato che la NSA (National Security Agency) stava già seguendo da vicino venti gruppi di hacker cinesi penetrati nelle reti del governo e delle aziende degli Stati Uniti, tra cui Google. Almeno la metà di questi pirati sarebbe proveniente dai ranghi dell'esercito cinese.

Ma se la Cina ha preso l'abitudine di rubare i segreti economici degli Stati Uniti, è vero anche il contrario. Sempre il New York Times ha recentemente rivelato che la NSA è entrata all’interno dell’infrastruttura informatica IT di Huawei, un gigante cinese delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

(Nella foto, i pirati cinesi ricercati dagli Stati Uniti. Fonte: lemonde.fr)