mercoledì 28 maggio 2014

IN GIAPPONE ESISTE UN CASTELLO “SULLE NUVOLE”


In Giappone esiste un castello che sembra sia stato costruito sulle nuvole. Si tratta del castello di Takeda, conosciuto come uno dei luoghi più particolari esistenti al mondo.

La costruzione si trova in cima a un colle al centro di una valle e, per la sua particolare conformazione, viene definita il Machu Picchu giapponese.

Il castello di Takeda, costruito nel 1441, è situato sulla cima di una montagna alta 335 metri. Per tale motivo è chiamato il “Castello nel cielo”.

La struttura ha cambiato proprietari molte volte fino al 1600, quando l’ultimo proprietario, il samurai Hirohide Akamatusu, compì il seppuku (il suicidio rituale) e il castello venne abbandonato.

Nonostante il luogo sia abbandonato da quattro secoli, continua ad attirare i visitatori che anzi apprezzano l’atmosfera che vi si respira, densa di fascino e mistero.

Spesso, infatti, le nuvole si accumulano appena al di sotto della vetta del colle creando l’illusione che il castello galleggi in aria.

 

venerdì 23 maggio 2014

OHIO: DUE GEMELLE NASCONO DANDOSI LA MANO


Sono nate mano nella mano le due gemelle partorite da una giovane 24enne all’Akron General Hospital in Ohio. Le piccole non sono “speciali” solo per il particolare modo di essere venute alla luce ma soprattutto perché sono gemelle monoamniotiche o “mono mono”, il che significa che nell’utero hanno condiviso lo stesso sacco amniotico e la medesima placenta.

La gravidanza gemellare monoamniotica è, per definizione, caratterizzata da un'unica placenta in comune tra i due feti e dall'assenza di una membrana di separazione, tale per cui entrambi i gemelli sono ospitati in un’unica cavità amniotica. Si stima che questo tipo di gemelli rappresentino circa una gravidanza su 25.000 (1% delle gravidanze gemellari monozigotiche).

Per seguire la particolare gestazione, la donna è stata ricoverata cinque settimane prima del parto per consentire ai medici di monitorare l’afflusso di sangue delle gemelle.


 (Foto fonte: abcnews.go.com)
 
 

giovedì 22 maggio 2014

INGHILTERRA: UN UOMO CORRE CON UN FRIGO SULLA SCHIENA PER BENEFICENZA


Si chiama Tony Phoenix-Morrison, ma per tutti quelli che lo conoscono lui è “Tony the Fridge" (“Tony il frigorifero”). Il motivo? L’inglese di 49 anni ha deciso di partecipare a delle maratone di beneficenza con un frigorifero da portare in spalla. L’idea gli è venuta in mente per attirare l’attenzione dei donatori.

L’uomo ha dichiarato di voler intraprendere una sfida estrema che potesse mettere alla prova i suoi limiti. Così ha pensato, nel 2011, di correre con questo fardello addosso.

Tony Phoenix-Morrison è un podista allenato, ma correre con 42 kg legati sulle spalle è un’impresa ardua. A detta del corridore, infatti, la corsa “inizia dura, poi diventa impossibile. Non c’è altro allenamento che essere forti mentalmente.

Nonostante non sia mancato qualche infortunio, Tony crede nel messaggio che si impegna a mandare: il frigo è metafora del peso che la gente ammalata di cancro deve sostenere ogni giorno.

I suoi sforzi sono stati ripagati. In questi anni è riuscito, infatti, a raccogliere decine di migliaia di sterline destinate alla ricerca sul cancro. Ben 17 Paesi hanno raccontato la sua storia.  
 

lunedì 19 maggio 2014

GLI STATI UNITI ACCUSANO LA CINA DI CYBER-SPIONAGGIO


Si preannuncia una nuova fase nella lotta tra gli Stati Uniti e la Cina. Campo di battaglia: Internet. La giustizia americana accusa, infatti, cinque militari cinesi di cyber-spionaggio e furto di “segreti economici”.

Gli attacchi coinvolgono grandi imprese, in particolare quelle dei settori del nucleare, della metallurgia e del fotovoltaico. Tra le aziende presunte “vittime” di spionaggio figurano Westinghouse, Alcoa e United States Steel.

Secondo Eric Holder, il Segretario di Giustizia degli Stati Uniti, tali informazioni sono state utilizzate a beneficio di concorrenti cinesi di queste aziende, in particolare nel contesto dei negoziati commerciali.

Questa è la prima volta che gli Stati membri annunciano una causa penale contro un Paese straniero come la Cina, presentato spesso come il più aggressivo nei confronti degli interessi economici statunitensi.

Una società di sicurezza informatica americana, la Mandiant, ha pubblicato nel 2013 un rapporto per mostrare il coinvolgimento dell'unità 61398 dell'Esercito Popolare della Cina in decine di operazioni di spionaggio effettuate in vari settori dell'economia statunitense. Proprio i membri di questa unità sono, adesso, nel mirino della giustizia americana.
 
Sulla base di diverse fonti anonime dell'amministrazione statunitense, il New York Times ha rivelato che la NSA (National Security Agency) stava già seguendo da vicino venti gruppi di hacker cinesi penetrati nelle reti del governo e delle aziende degli Stati Uniti, tra cui Google. Almeno la metà di questi pirati sarebbe proveniente dai ranghi dell'esercito cinese.

Ma se la Cina ha preso l'abitudine di rubare i segreti economici degli Stati Uniti, è vero anche il contrario. Sempre il New York Times ha recentemente rivelato che la NSA è entrata all’interno dell’infrastruttura informatica IT di Huawei, un gigante cinese delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

(Nella foto, i pirati cinesi ricercati dagli Stati Uniti. Fonte: lemonde.fr)
 
 

giovedì 15 maggio 2014

AUSTRALIA: UNA CAMPAGNA CHIEDE UN MINUTO DI SILENZIO IN OMAGGIO AI SOLDATI SCOMPARSI


Un minuto di silenzio in omaggio ai soldati del Paese morti nelle guerre. Si tratta di un’iniziativa che chiede agli australiani di osservare 60 secondi di silenzio chiamando un apposito numero.

La campagna è stata realizzata per l’Anzac Day, la commemorazione che si tiene ogni anno, in Australia e in Nuova Zelanda, il 25 aprile in memoria di tutti i soldati delle forze armate australiane e neozelandesi caduti in guerra. Anzac è, infatti, l'acronimo con cui è conosciuto l'Australian and New Zealand Army Corps (Corpo di spedizione Australiano e Neozelandese). Esso fece parte del Corpo di Spedizione nel Mediterraneo (Australian and New Zealand Army Corps) durante la Prima guerra mondiale.

Per ascoltare un minuto di silenzio preregistrato, gli australiani hanno donato l’equivalente di 1,50 euro. All’iniziativa hanno partecipato oltre 80 veterani e le loro famiglie.
Uno dei promotori della campagna, Graham Edwards, ha dichiarato che soprattutto i giovani hanno recepito positivamente l’idea, apprezzandone il fine.
 




 

lunedì 12 maggio 2014

NEW YORK, ESPOSTA LA PIU’ GRANDE SCULTURA DI PALLONCINI AL MONDO


A New York, è stata realizzata la più grande scultura di palloncini al mondo. Esposta al Salt Lake Comic Con Fan Experience 2014, l’opera è stata inventata e costruita dallo statunitense John Reid.

Battezzata simbolicamente con il nome “Poptimus Prime”, la scultura, alta 15 metri, è ispirata ai Transformers.

John Reid ha inviato il filmato della realizzazione dell’opera al Guinness World Records, che spera gli conferisca il primato per la scultura di palloncini più grande realizzata da una sola persona.

Per formare la scultura sono stati impiegati 4.302  palloncini. Reid, per farla stare all’interno del capannone dove si teneva la convention, ha dovuto dare al robot una posizione inginocchiata.
L’artista, che lavora con i palloncini da 20 anni, spera che la sua costruzione sia di ispirazione per altri. Vorrebbe, infatti, mantenere il record per tre o quattro mesi ma spera che poi qualcun altro decida di raccogliere la sfida e faccia qualcosa di ancora più gigantesco e spettacolare.


 


giovedì 8 maggio 2014

INDIA: 6.000 DONNE UCCISE OGNI ANNO PER DOTE



La tradizione indiana vuole che si dotino le spose per compensare il fatto che, alla morte del padre, non hanno diritto ad alcuna eredità. Nelle famiglie più povere i genitori, spesso indebitati già dall'organizzazione del matrimonio, arrivano a non poter fare più fronte alle pressanti richieste e la vita delle giovani donne diventa solo un peso di cui sbarazzarsi. Quando un padre smette di pagare il suo “debito” per la figlia, infatti, i suoceri talvolta la uccidono per permettere così al figlio di risposarsi con una donna più ricca.
 
Ogni giorno diciassette ragazze vengono uccise perché i loro genitori non riescono più ad accontentare le richieste dei consuoceri, si pensa anzi che il numero di ragazze assassinate sia anche più elevato, ma è quasi impossibile stabilirlo con precisione dato che la maggior parte dei delitti viene denunciata come "morte dovuta a incidenti domestici" (una tecnica ben collaudata consiste, ad esempio, nel cospargere di benzina la giovane donna mentre è ai fornelli).

Anche se il Dowry Prohibition Act, la legge che vieta in India l'estorsione coniugale, è in vigore da quasi cinquant’anni, da allora almeno 200.000 donne sono morte per non aver corrisposto il prezzo pattuito con la famiglia del fidanzato. Nel 1995 il National Crime Bureau of the National Government of India certificava una media annuale di 6.000 “doti letali”, ma due anni dopo i rapporti di polizia parlavano già di un incremento del 170% e le stime ufficiose segnalano altre 20.000 vittime all'anno di “incidenti di cucina” sui quali nessuno apre un'inchiesta.

Si stima che in India il 45% delle donne sposate subisce violenze fisiche e morali dal marito. I movimenti femministi hanno denunciato le atrocità private che avvengono all’interno delle famiglie con lo scopo di renderle pubbliche, facendo appello alla responsabilità dello Stato che ha il compito di emanare leggi che vietino la morte per dote.

Nel 2001 il governo ha celebrato il Women's Empowerment Year, l'anno dell'aumento del potere delle donne e negli ultimi mesi del 2003 sono riprese in India manifestazioni e iniziative di massa contro il fenomeno della dote.
 
A Bangalore, la Sylicon Valley indiana, si è formato il gruppo di Vimochana, Associazione di tutela del diritto della donna, che, cercando di contrastare perlomeno l’omertà, ha scoperto che generalmente la polizia interroga le vittime agonizzanti davanti al marito o ai suoi parenti. I casi più gravi, quando finiscono in tribunale, sono trattati come omicidi preterintenzionali. Quando una ragazza si sente minacciata non può neppure rifugiarsi dai genitori, perché è considerato uno scandalo che una figlia ritorni a casa. Le uniche speranze delle donne restano allora alcune associazioni che possono aiutarle per qualche giorno, indirizzandole verso una famiglia, anche se tutto questo costa molto e questo tipo di associazioni vive solo di contributi volontari.
 
 
 

mercoledì 7 maggio 2014

IL MATRIMONIO MASAI: I PARENTI DELLO SPOSO RICOPRONO LA DONNA DI INSULTI E STERCO DI VACCA


Tra il Kenya e la Tanzania, vive il popolo dei Masai che, considerati dei bellissimi guerrieri, riconoscono a se stessi qualcosa di aristocratico. I maschi delle tribù, intorno ai 14 anni, devono dare prova di coraggio trascorrendo un periodo lontano dalla famiglia per crescere, maturare e divenire degni di una sposa Masai.

 
A decidere del matrimonio di una ragazza Masai è il padre che sceglie il futuro marito della figlia quando lei è ancora in fasce.


Un giovane Masai si avvicina alle nozze intorno ai trent’anni, perché è in quel periodo della vita che è possibile stabilire se possiede la quantità di bestiame necessaria da offrire al futuro suocero in cambio della sposa.


Nella fase che precede le nozze, l’uomo può avere rapporti sessuali, ma solo con donne prepuberi oppure in post menopausa per evitare che siano concepiti bambini indesiderati fuori dal matrimonio. Lo stesso vale per la ragazza che, fra i nove e i tredici anni, è libera di consumare rapporti.


Nell’accogliere la futura sposa per la prima volta in casa propria, i parenti dello sposo la ricoprono di insulti e sterco di vacca. Il rito, nonostante appaia sgradevole, rappresenta una prova dal valore simbolico: poiché la vita è dura, bisogna rafforzare il carattere della fidanzata prima che diventi moglie.

 
Il giorno delle nozze la sposa si sottopone a un lungo rito di vestizione nella casa della propria famiglia. Le donne la circondano e la avvolgono con dei teli colorati chiamati lessi. Dopo la ragazza si siede sul letto e si lascia adornare con gioielli, prevalentemente di colore bianco. Quando è pronta, le viene posizionata dell’erba dentro le scarpe e poi, tenendo in mano un bastone per la pastorizia, la giovane lascia la casa del padre che le da la sua benedizione sputandole un sorso di latte sul collo. Secondo la tradizione, la sposa, una volta uscita dalla casa paterna, non dovrà più voltarsi indietro se non vorrà trasformarsi in una pietra.

Lungo il percorso verso la casa del futuro coniuge, le donne della famiglia le offrono in dono capre e vitellini. Lo sposo attende l’arrivo della sua futura consorte cuocendo della carne di capra alla brace, mentre le donne preparano per il banchetto un impasto di uova e farina chiamato chapati. Il momento più importante della cerimonia avviene quando la sposa arriva nella casa del marito. Qui, infatti, con il capo chino, si siede su una stuoia e riceve dallo sposo un recipiente formato da una zucca contenente del latte acido che lei deve bere per poi offrirlo ai bambini che le si avvicinano. Con questo gesto termina la cerimonia nuziale.

Presso i guerrieri Masai è consentita la poligamia, la discriminante è costituita soltanto da una questione economica. Più il marito è ricco, più mogli può concedersi. Il numero delle capanne varia proprio secondo la quantità di mogli e figli. La capanna della prima consorte va posta in un punto preciso, che solitamente si trova alla destra di quella del marito, mentre la seconda moglie sarà collocata a sinistra. A questo proposito, le regole sono ferree e i Masai restano molto fedeli alla tradizione.
 
 

martedì 6 maggio 2014

STATI UNITI, PARTE L’ALLERTA INTERNAZIONALE POLIOMIELITE


Un riemergere della poliomielite in Medio Oriente e in Africa ha scatenato un  avvertimento da parte dei funzionari della sanità pubblica statunitense che temono che il virus mortale sia facilmente trasmissibile per via oro-fecale (tramite acqua e alimenti contaminati) e attraverso le secrezioni respiratorie (nella fase acuta della malattia).

Quella che talvolta è stata chiamata polio o paralisi infantile è una malattia acuta virale, altamente contagiosa che si diffonde da individuo a individuo. Sebbene circa il 90% delle infezioni da polio non causino sintomi, gli individui affetti possono presentare una serie di condizioni se il virus entra nella circolazione sanguigna. In circa l'1% dei casi, il virus penetra nel sistema nervoso centrale, dove colpisce di preferenza i neuroni motori, portando a debolezza muscolare e paralisi flaccida acuta. A seconda dei nervi coinvolti, possono presentarsi diversi tipi di paralisi.

Anche se le principali epidemie di polio erano sconosciute prima della fine del XIX secolo, la poliomielite è stata una delle malattie infantili più temute del XX secolo. Epidemie di polio hanno paralizzato migliaia di persone, soprattutto bambini.

Il primo vaccino fu realizzato nel 1950 e, grazie alla sua diffusione, i casi globali di poliomielite si sono ridotti in breve tempo da centinaia di migliaia a meno di mille. I vaccini per l'infanzia hanno eliminato la poliomielite negli Stati Uniti nel 1979, ma ancora oggi sono utilizzati per prevenire nuove infezioni.

Adesso almeno dieci Paesi stanno segnalando nuovi casi di polio. E l’allarme non tarda a scattare. "Se non controllata, questa situazione potrebbe comportare il mancato sradicamento a livello mondiale di una delle più gravi malattie prevenibili da vaccino al mondo", ha affermato l'Organizzazione Mondiale della Sanità in un comunicato, definendo la diffusione della polio nel 2014 un “evento straordinario” e “un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”.


L'Oms aveva già lanciato una prima allerta poliomielite nel 2013 quando il virus era stato trovato nelle acque di Israele. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva l’obiettivo di arrivare all’eradicazione del virus entro il 2000, ma i focolai emersi nell’ultimo decennio e gli ultimi casi hanno dimostrato come il risultato sia ancora lontano dall’essere raggiunto.

Il virus è attualmente esportato da Pakistan, Camerun e Siria, e si è modificato in Afghanistan, Guinea Equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Somalia e Nigeria. Dall’inizio dell’anno sono 117 le persone infette in dieci Paesi, con la maggioranza dei casi in Pakistan. Nel 2013 i casi totali sono stati 417, di cui il 60% esportati.

Secondo gli esperti è, comunque, importante ricordare che solo una minima parte dei soggetti infettati dal virus (uno su 100-500 casi secondo le casistiche) va incontro alla forma paralitica e quindi la malattia, almeno nella forma più grave, dovrebbe rappresentare un evento eccezionale in Italia.

(Foto fonte: abcnews.go.com)
 
 

sabato 3 maggio 2014

FRANCIA: VIETATE LE IMPORTAZIONI DI CARNE SUINA PROVENIENTE DAGLI STATI UNITI


La Francia ha deciso di vietare le importazioni di maiali vivi e di prodotti di carne suina provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico e Giappone, per difendersi dal virus dell’epidemia di diarrea suina (PED). La malattia ha già ucciso circa 7 milioni di maiali negli Usa.

L’epidemia di diarrea suina uccide soprattutto i suini che hanno meno di dieci giorni di vita. La PED si diffonde per contatto diretto ma anche tramite l'alimentazione animale. Resti di adulti suini, come il sangue secco infetto, possono essere incorporati in mangimi per suini e quindi trasmettere così il virus.

Se la Cina e il Giappone hanno imposto delle restrizioni sulle importazioni di carne di maiale proveniente dagli Stati Uniti, la Francia è l'unico Paese dell'Unione Europea a vietarle del tutto.

Il ministero francese ha anche chiesto ai professionisti del settore di rafforzare le misure di biosicurezza per prevenire la diffusione del virus tra il bestiame.