Secondo l’ultimo rapporto, applicato al 2012, dell’OMS, Organizzazione Mondiale
della Sanità, sono circa 804mila le persone che si
tolgono la vita ogni anno nel mondo. Si tratta di un individuo ogni 40 secondi.
Il suicidio miete più vittime delle guerre o delle catastrofi naturali e non
risparmia alcuna parte del globo. Il tasso mondiale si situa a 11,4 morti per
100mila persone.
I livelli di mortalità si differenziano per Paese. Contrariamente
alle attese, è negli Stati più ricchi che la percentuale di suicidi sale registrando
un 12,7% rispetto alle nazioni più povere, dove si conta un 11,2%.
A raggiungere il tasso più alto del 44,2%, è la Guyana, una
repubblica dell’America meridionale. L’Arabia Saudita è l’area dove, invece, si
stima solo uno 0,4%.
Le differenze si evidenziano per sesso. Ogni 100mila persone,
sono 15 gli uomini che compiono il gesto violento di dire addio alla vita,
mentre 8 sono le donne.
Sui dati pubblicati, l’OMS esprime qualche riserva. Sui 172
Stati membri dell’Organizzazione studiati, solo 60 hanno fornito delle cifre
derivanti da studi attendibili.
Obiettivo dell’OMS è di ridurre del 10% il tasso di suicidi
nel mondo entro il 2020. Uno scopo perseguibile se si considera che tra il 2000
e il 2012 il tasso mondiale è diminuito del 26%.“Il suicidio si può evitare - ha dichiarato l’ Organizzazione Mondiale della Sanità -. Affinché le azioni dei
governi siano efficaci, i Paesi devono dotarsi di una strategia multisettoriale
di prevenzione del fenomeno”.
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