Si preannuncia una nuova fase nella lotta tra gli
Stati Uniti e la Cina. Campo di battaglia: Internet. La giustizia americana
accusa, infatti, cinque militari cinesi di cyber-spionaggio e furto di “segreti
economici”.
Gli attacchi coinvolgono grandi imprese, in
particolare quelle dei settori del nucleare, della metallurgia e del
fotovoltaico. Tra
le aziende presunte “vittime” di spionaggio figurano Westinghouse, Alcoa e
United States Steel.
Secondo Eric Holder, il Segretario di Giustizia
degli Stati Uniti, tali informazioni sono state utilizzate a beneficio di concorrenti
cinesi di queste aziende, in particolare nel contesto dei negoziati commerciali.
Questa è la prima volta che gli Stati membri annunciano
una causa penale contro un Paese straniero come la Cina, presentato spesso come
il più aggressivo nei confronti degli interessi economici statunitensi.
Una società di sicurezza informatica americana, la
Mandiant, ha pubblicato nel 2013 un rapporto per mostrare il coinvolgimento
dell'unità 61398 dell'Esercito Popolare della Cina in decine di operazioni di spionaggio
effettuate in vari settori dell'economia statunitense. Proprio
i membri di questa unità sono, adesso, nel mirino della giustizia americana.
Sulla base di diverse fonti anonime
dell'amministrazione statunitense, il New York Times ha rivelato che la NSA (National
Security Agency) stava già seguendo da vicino venti gruppi di hacker cinesi
penetrati nelle reti del governo e delle aziende degli Stati Uniti, tra cui
Google. Almeno
la metà di questi pirati sarebbe proveniente dai ranghi dell'esercito cinese.
Ma se la Cina ha preso l'abitudine di rubare i
segreti economici degli Stati Uniti, è vero anche il contrario. Sempre
il New York Times ha recentemente rivelato che la NSA è entrata all’interno
dell’infrastruttura informatica IT di Huawei, un gigante cinese delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione.
(Nella foto, i
pirati cinesi ricercati dagli Stati Uniti. Fonte: lemonde.fr)
Nessun commento:
Posta un commento