venerdì 21 febbraio 2014

SPAGNA, IL POPOLO CHE VIVE ALLA LUCE DELLA LUNA


Quando si pensa al “popolo della notte” subito vengono in mente giovani in fila davanti al pub o alla discoteca di turno, drink sorseggiati per le strade illuminate a giorno anche alle tre di notte, piazze piene di gente che chiacchiera seduta a un tavolino. Ma non si pensa, magari, ai nostri vicini spagnoli che alle dieci di sera iniziano la loro cena magari seduti a un ristorante che ha aperto da pochi minuti. Proprio quando in molti Paesi scatta l’ora di andare a dormire, in Spagna è ora di cenare. Anche molti programmi in tv iniziano la loro “prima serata” a quell’ora. I sondaggi mostrano che quasi un quarto della popolazione spagnola guarda la televisione tra la mezzanotte e l’una. Chi la mattina si alza molto presto non ha abitudini differenti perché questi orari, per molte persone considerati insoliti, sono la normalità.

La Spagna, che adesso sta cercando di riprendersi da una crisi economica devastante, vuole cambiare rotta a partire dalle lancette dei propri orologi. Ciò rappresenterebbe una vera rivoluzione per la vita spagnola. Per decenni, infatti, molti ispanici si sono concessi una lunga pausa pranzo con siesta inclusa. Applicando una nuova pianificazione del tempo, l'elastico giorno lavorativo sarebbe rimodulato secondo un orario più in linea con gli standard europei, ovvero dalle nove del mattino alle cinque del pomeriggio. Anche l’inizio dei programmi televisivi sarebbe previsto un'ora prima. Alla base delle modifiche proposte c’è una variazione del tempo stesso che avverrebbe portando indietro gli orologi, appunto, di un'ora.

Il programma nazionale attuale può essere fatto risalire alla seconda guerra mondiale quando il dittatore spagnolo Francisco Franco fece spostare gli orologi in avanti di un’ora per allinearsi con la Germania nazista. Lo stesso fece a quel tempo il vicino Portogallo. Dopo la sconfitta di Hitler, però, il Portogallo tornò a misurare il suo tempo in relazione al meridiano di Greenwich, mentre la Spagna no.

Per il momento, il governo spagnolo sta lavorando alla campagna di ottimizzazione del tempo. Nel mese di settembre scorso, una commissione parlamentare ha raccomandato di mettere indietro gli orologi di un'ora introducendo una normale giornata lavorativa di otto ore. Fino ad oggi, comunque, il governo non ha ancora intrapreso alcuna vera azione in proposito. Le vecchie abitudini sono dure a morire…

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