Le dalit sono le donne fuoricasta indiane
attualmente considerate cittadine di seconda classe. Il loro contributo alla
società è spesso sottovalutato o addirittura non riconosciuto. In tutti gli
indicatori sociali, come alfabetizzazione e tasso di disoccupazione, la
situazione delle donne dalit è la
peggiore. Se si parla delle violenze fisiche questa categoria è la più colpita:
fonti ufficiali riportano il numero di 200 donne dalit, di età compresa tra i 6 e i 70 anni, stuprate ogni anno.
Molte bambine tra i 6 e gli 8 anni vengono avviate alla prostituzione e quelle
che riescono a frequentare la scuola la abbandonano prima dei coetanei maschi,
non andando oltre la scuola primaria.
Le donne dalit (appartenenti alla casta degli oppressi, gli "intoccabili", ovvero
coloro che nel sistema castale indiano nascono fuori dalle quattro caste
principali) svolgono i
lavori più pesanti in agricoltura, nelle costruzioni o nell'industria,
occupandosi contemporaneamente delle mansioni domestiche e della cura dei
figli. Sono le ultime in famiglia a mangiare e se il cibo non è sufficiente per
tutti sono loro a digiunare. In particolare nelle zone urbane le donne dalit sono impiegate soprattutto come spazzine in condizioni
igieniche e sanitarie disastrose. In India pulire a mano le strade è vietato da
più di dieci anni, ma la legge del 1993 non ha fermato il fenomeno che, oltre
all'umiliazione, genera anche seri problemi di carattere sanitario e sociale,
in quanto comporta l'ostracismo e l'emarginazione fisica delle dalit e dei loro figli, per i quali
diventa difficile accedere a un'educazione di base.
Spesso le autorità politiche non hanno
una reale volontà di affrontare il problema della riabilitazione di queste
donne e, anche se esistono programmi e fondi stanziati per il loro sviluppo,
niente si muove davvero.
La Anveshi
Dalit Women’s Trust, fondata nel 1993 da un gruppo di donne dalit, si è posta come obiettivo quello
di dare voce ai problemi di queste persone, per integrarle nella società,
poiché queste donne ancora oggi non possono partecipare alle funzioni religiose
e non possono fare parte di partiti politici. Anveshi vuole spronare le dalit
a mettere in discussione la struttura sociale esistente, aiutandole a
dimostrare le capacità che possiedono, spesso soffocate dal loro stato di
emarginazione nella società. Tutto ciò si realizza attraverso la promozione
della cultura di queste donne, utilizzando il folklore come forma di
resistenza. Anveshi fornisce centri
dove le donne sono in grado di trovare la loro identità e di discutere le
problematiche dell’oppressione.
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