Ha chiuso le sue porte per
sempre l’ultima clinica specializzata negli aborti della Valle del Rio Grande,
una regione a sud del Texas. La cessazione dell’attività segue altre chiusure
provocate dall’approvazione della legge anti aborto che vieta l’interruzione di
gravidanza oltre la 20esima settimana e dispone la chiusura della maggior parte
delle cliniche dello Stato in cui si pratica. La legge rappresenta una delle più
radicali azioni contro l’aborto mai approvata finora negli States. Per i pochi centri
medici specializzati rimasti gli obblighi e i controlli
sanitario-amministrativi saranno molto più severi e dovranno rispondere a delle
norme ben precise.
Nel 2011 erano ben 44 le
strutture che eseguivano l’aborto, adesso se ne contano 24. La legge entrerà a
pieno regime a settembre. Allora le cliniche rimaste saranno solo 6. Alcuni gruppi
anti aborto hanno asserito che la chiusura delle cliniche è dovuta
principalmente alle condizioni definite “deplorevoli” perché in contrasto con
le norme di sicurezza dello Stato. I contrari alla legge, invece, ritengono la
norma un modo per aumentare la pressione finanziaria sugli ospedali,
provocandone così la chiusura.
Sono 30 gli Stati americani
in cui è ridotto il diritto all’aborto. In soli due anni, sono state varate 130
leggi che vietano o limitano la pratica. Gli States si stanno allontanando di
gran lunga dal quel 1973, anno in cui la storica sentenza “Roe v. Wade”
legalizzò l’interruzione di gravidanza.
Sulla scia del Texas, il
North Dakota ha votato una legge che rende illegale l’aborto quando il feto
mostri segni di anormalità cromosomiche, come la sindrome di Down. Del resto,
in gran parte del Midwest, sono ormai rarissime le cliniche dove a una donna è
concesso abortire.
Favorevoli o contrari, quell’America
considerata così progressista e all’avanguardia, che spesso guarda con aria di
superiorità l’Italia cattolica, sembra soltanto appartenere a un ideale di piena
libertà che non corrisponde concretamente al vero e che, soprattutto, non ha un
effettivo riscontro giuridico.
(Foto fonte: The New
York Times)
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