Incredibile ma vero: vicino a Città del
Messico esiste una piccola isola sul lago Teshuil chiamata Isla de las munecas, l’Isola delle
bambole. La caratteristica del luogo è di essere popolata solo da bambolotti
appesi ovunque. Il posto è diventato nel tempo una meta turistica che attira
curiosi provenienti da tutto il mondo per l’affascinante leggenda che si
tramanda da tempo.
Si narra che tre fanciulle stavano
giocando nel canale che costeggia l’isolotto quando una di esse annegò nelle
acque scure della laguna. Dopo qualche tempo, un uomo chiamato Don Julian
Santana andò a vivere sull’isola. Trovato il cadavere della bambina, decise di
renderle omaggio costruendo un santuario per il suo spirito. Così cominciò ad
appendere alcune bambole negli alberi per cercare di placare l’anima della
piccola, donandole qualcosa con cui giocare.
Julian si recava nelle terre vicine soltanto
per rovistare tra i bidoni della spazzatura alla ricerca di nuove bambole, o
per acquistarne di antiche per pochi soldi. Gli abitanti delle zone limitrofe, conosciuto
l’uomo, cominciarono a regalargli i bambolotti che avevano in casa per
barattarli con i frutti e gli ortaggi che Julian coltivava sull’isola.
Con il passare del tempo, l’intero
isolotto fu popolato da questi giocattoli talvolta semidistrutti, rotti ed
esposti alle intemperie. Adesso l’isola è abitata soltanto da un numero
indefinito di bambole.
Chi si reca sul posto viene accolto da un’atmosfera
surreale, misteriosa, macabra e anche un po’ grottesca. Al di là di ogni
suggestione, quello che fa riflettere è la generosità di un uomo verso una
bambina sconosciuta morta prematuramente e il suo desiderio di provare a
renderla felice oltre i confini della morte, sperando di allietare il suo
spirito riempiendola di bambole.
(Foto fonte: bizzarrobazar.com)
(Foto fonte: bizzarrobazar.com)
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